Progetti esterni con unità di ricerca UNINT

Un progetto a cura dell’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) in collaborazione con il Centro Studi Geopolitica.info e il Centro di Ricerca “Cooperazione con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Sub-sahariana” (CEMAS) di Sapienza Università di Roma. Realizzato con il sostegno dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai sensi dell’art. 23-bis del DPR 18/1967. Le opinioni contenute nel progetto sono espressione degli autori, e non rappresentano necessariamente le posizioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Finalità e risultati attesi

La redistribuzione del potere globale a favore di diversi attori statali dell’Indo-Pacifico, primo fra tutti la Repubblica Popolare Cinese, è un fattore strutturale che impone una approfondita riflessione sulle dinamiche di interazione, attuali e potenziali, del nostro Paese con gli attori indo-pacifici. Comprendere queste dinamiche può aiutare l’Italia e gli alleati a gestire in maniera più funzionale ai propri interessi le relazioni bilaterali e multilaterali con gli attori dell’Indo-Pacifico. Il riorientamento indo-pacifico della politica estera italiana sarebbe funzionale a garantire il perseguimento degli interessi nazionali ed europei nell’ambito della più ampia iniziativa politico-strategica ad interesse regionale statunitense. L’auspicio di un accresciuto impegno italiano nell’Indo-Pacifico non va letto come alternativo all’avanzamento degli interessi del Paese nella regione del Mediterraneo allargato. La lettura congiunta dei due scenari e la conseguente armonizzazione delle politiche espresse dall’Italia è rilevante non solo da un punto di vista strategico-securitario, ma anche per gli aspetti commerciali su cui l’interconnessione si basa, in particolare per la messa in sicurezza delle rotte navali che collegano due aree in crescita nella geoeconomia del presente. La comprensione profonda di driver e vincoli dell’impegno italiano nell’Indo-Pacifico risulta cruciale per la formulazione di una politica estera che operi il difficile bilanciamento tra interessi e principi, valutando adeguatamente le posizioni dei diversi attori coinvolti nello scenario indo-pacifico e concertando l’impegno areale con la proiezione globale del Paese nella pluralità delle dimensioni politiche interessate dagli sviluppi asiatici. Rinsaldare i rapporti con i partner tradizionali e gestire le relazioni con gli attori emergenti richiede un attento uso degli strumenti a disposizione del decisore che non può non essere informato da una valutazione esaustiva del contesto Indo- Pacifico.

Responsabile scientifica

Antonella Ercolani

Responsabile organizzativo

Lorenzo Termine

E-mail: lorenzo.termine@unint.eu

Funded by the European Union – Next Generation EU

The disclosure of non-financial (environmental, social and governance-related,herein ESG) information is becoming more and more relevant worldwide.

The assurance of non-financial information is a highly debated topic in the accounting and auditing literature. In particular, the European guidelines (European Directives 2003/51/CE and 2014/95/UE; EC (2021). Proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL amending Directive 2013/34/EU, Directive 2004/109/EC, Directive 2006/43/EC and Regulation (EU) No 537/2014, as regards corporate sustainability reporting) have the main aim to help firms in disclosing high quality, relevant, useful, consistent and more comparable NFI in order to be transparent with stakeholders. Within this framework, procedures and regulation about financial audit are changing as well, since information must be reliable to be valuable for stakeholders to make decisions.

The main aim of this project is to examine how, at the international level, the NFI, as well as the auditing and IT audit procedures are being applied in either a mandatory or voluntary context.

The n-FAQ project has practical implications with regard to a variety of stakeholders, since it helps scholars and practitioners to disclose NFI; it supports auditors and IT auditors in the definition of the tools and procedures used in the assurance of non-financial disclosure and it provides insights to investors in the evaluation of the value relevance of the assurance quality of NFI.

 

Principal Investigator

Maria Chiara Demartini (Università di Pavia)

UNINT Associated Investigator

Sara Trucco

Contatti

E-mail: sara.trucco@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Secondo l’edizione 2021 dell’Anholt-Ipsos Nation Brands Index (Ipsos, 2021), l’Italia si colloca al 4° posto su 60 Paesi nell’indice complessivo che misura la forza della percezione di un Paese. Tuttavia, l’Italia si colloca al 1° posto nella dimensione “patrimonio e cultura”, che misura la percezione del patrimonio, dell’arte e della cultura di un Paese. Dal punto di vista del marketing management, l’utilizzo del patrimonio culturale come strumento strategico sta assumendo un’importanza crescente, soprattutto tra i marchi italiani “prototipici” e duraturi, che possono utilizzare il patrimonio culturale del proprio Paese d’origine per fornire un insieme di associazioni uniche e distintive che sono legate in modo univoco alla relazione tra l’identità nazionale e l’immagine dei prodotti nazionali.

Tuttavia, finora la letteratura di marketing ha dedicato scarsa attenzione alla concettualizzazione del concetto di immagine del patrimonio culturale e del suo ruolo nella valutazione dei prodotti nazionali. Solo un numero limitato di studi ha cercato di operazionalizzare la componente del patrimonio culturale all’interno del costrutto complessivo di immagine Paese, e pochissimi si sono occupati di valutare i meccanismi degli effetti dell’immagine del patrimonio culturale di una nazione sulle percezioni dei consumatori internazionali.

Pertanto, sebbene non vi sia dubbio che in Paesi come l’Italia la reputazione positiva del patrimonio culturale tangibile e intangibile

gioca un ruolo cruciale nell’influenzare la percezione del marchio “Made in Italy” da parte dei consumatori stranieri, l’impatto potenziale del patrimonio culturale nazionale sul vantaggio competitivo internazionale di un’azienda e dei suoi prodotti resta ancora in gran parte da scoprire.

Il progetto di ricerca mira a colmare tali lacune scientifiche perseguendo due obiettivi principali:

  • lo sviluppo di due scale di misurazione per l’operazionalizzazione dei concetti di “Cultural HEritage Image of a country (CHEI)” e di “Brand HEritage Image of a firm (BHEI)”; 

  • la proposta di un modello di ricerca integrato che indaghi l’interazione tra i due costrutti – CHEI e BHEI – e la loro influenza sulla percezione e sull’atteggiamento dei consumatori internazionali nei confronti dei prodotti e dei servizi nazionali legati al patrimonio culturale (“cultural heritage effect”).
     

 

Principal Investigator

Maria Rosaria Napolitano (Università degli Studi di Napoli Parthenope)

UNINT Associated Investigator

Alessandro De Nisco

Contatti

E-mail: alessandro.denisco@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

L’obiettivo del progetto è la realizzazione di strumenti e contenuti lessicografici per l’OIM (Osservatorio degli Italianismi nel Mondo), uno dei progetti strategici dell’Accademia della Crusca, pensato come punto di riferimento per la raccolta,verifica e condivisione di italianismi diffusi in diverse lingue del mondo, in uno sforzo collaborativo di unità nazionali ed estere che raccoglie approcci pluridisciplinari.

I materiali attualmente disponibili saranno alla base di un dizionario elettronico relativo a inglese, francese e tedesco (il nucleo iniziale su cui innestare successivamente schede lessicografiche relative ad altre lingue).
La struttura prevede insiemi di lemmari specifici per ciascuna lingua, e un lemmario degli etimi italiani che serva da aggregatore. La soluzione permette di superare le problematiche legate alla tipologia dei dizionari etimologici che partendo dall’etimo devono rendere conto degli esiti in più lingue o varietà linguistiche. La gestione elettronica di un sistema di schede così congegnato consentirà infatti di superare la scelta tra ordinamento alfabetico degli etimi o delle parole nelle lingue di arrivo.
Per cura del Centro Informatico della Crusca è stata realizzata una piattaforma informatica di inserimento delle schede alla base delle future voci del dizionario elettronico. Il campione attualmente a disposizione, con opportuni aggiustamenti, è a questo punto funzionale a realizzare il dizionario elettronico di consultazione, che sarà dinamico, nella definizione che se ne è data in altri progetti di lessicografia digitale, come il Vocabolario Dinamico dell’Italiano Moderno. A partire da una “metavoce” in cui sono mostrati tutti i campi previsti, sia per la scheda etimi sia per la scheda italianismi si individueranno tracciati diversificati in funzione dell’utenza, prevedendo –mediante un’opportuna combinazione di campi scelti– specifici sotto-dizionari tarati sull’utente, sulle lingue o altro. Accanto alle tipologie proposte dal gruppo di ricerca, una funzione avanzata consentirà agli utenti di agire direttamente sulla “metavoce” per costruire la propria scheda personalizzata, includendo solo i campi di interesse.
L’interattività con gli utenti, la presenza costante di dati riepilogativi statistici (anche tramite infografica), la possibilità nella pagina di creare zoom di dettaglio oppure quadri sintetici, la navigabilità all’interno di voci della stessa lingua oppure la possibilità di spostarsi con un click a voci correlate in altre lingue o in altri contesti sono un ulteriore aspetto di innovazione che caratterizzano il progetto. Il dizionario sarà consultabile liberamente in rete (anche dal sito web dell’Accademia della Crusca e dai suoi canali social). La dinamicità consentirà di raggiungere pubblici differenziati. Un effetto collaterale di rilievo è quello di promuovere il marchio “Italia” nel mondo e fornire anche utili indicazioni di mercato per gli imprenditori in settori strategici della nostra economia. 

 

Principal Investigator

Marco Biffi (Università degli studi di Firenze)

UNINT Associated Investigator

Lucilla Pizzoli

Contatti

E-mail: lucilla.pizzoli@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

L’Unione Europea mira a diventare il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La UE è impegnata a ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Lo studio dei cambiamenti climatici è quindi fondamentale per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.
I dati e i prodotti satellitari sono uno strumento prezioso per monitorare la vita del nostro pianeta. Si sono dimostrati efficaci per la caratterizzazione delle Variabili Climatiche Essenziali (ECV), cioè i parametri chiave per la comprensione dei cambiamenti climatici che interessano oceani, ghiacci e terre emerse.
AIDA mira a proporre procedure avanzate guidate da intelligenza artificiale (AI) ed elaborazione delle immagini digitali (DIP) per l’incremento dei dati temporali e spaziali raccolti nell’ambito di missioni spaziali per l’osservazione della Terra. Tali dati aumentati possono essere utilizzate per recuperare in modo sistematico e globale le variabili bio-geofisiche connesse alle ECV, consentendo una migliore estrazione di informazioni sull’umidità del suolo e sulla biomassa forestale.

Gli obiettivi del progetto AIDA sono:

  • Aumentare i dati ausiliari per mezzo di reti generative avversarie (GAN)
  • Regolarizzare e aumentare la risoluzione spaziale dei dati GNSS-R mediante l’algoritmo di campionamento di Kantorovich (SK)
  • Aumentare i dati GNSS-R considerando le GAN applicate ai dati radar
  • Valutare qualitativamente il miglioramento del recupero con i metodi di deep learning allo stato dell’arte.

 

Il progetto ha una durata di 24 mesi. Prevede 7 working package e 2 milestone, a mese 12 e mese 18.
 

Principal Investigator

Davide Comite (Sapienza Università di Roma)

UNINT Associated Investigator

Domenico Daniele Bloisi

Contatti

E-mail: domenico.bloisi@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

L’obiettivo generale del presente progetto è promuovere un’alimentazione sana e sostenibile (da ora in poi Promoting Healthy And Sustainable Eating – FASE) concentrandosi sul cambiamento dietetico più efficace, vale a dire la riduzione e sostituzione della carne.
L’attuale domanda di consumo di carne è una minaccia globale sia per la salute delle persone che per il pianeta (Clark et al., 2020). Inoltre, il problema globale della malnutrizione e dell’insicurezza alimentare potrebbe essere risolta sostituendo la maggior parte della carne con alimenti di origine vegetale (Berners-Lee et al., 2018). Infine, il consumo eccessivo di carne aumenta il rischio di mortalità e numerose malattie croniche, pertanto la riduzione e sostituzione della carne è un’azione urgente e vantaggiosa per tutti (Willett et al., 2019).

Questo obiettivo generale sarà raggiunto da una prospettiva psico-sociale, consentendo una profonda comprensione dei fattori personali, socio-culturali ed esterni legati all’MRR, e suggerendo così le strategie più efficaci per incoraggiare questo comportamento. 
In primo luogo, si intende individuare un quadro chiaro e completo del consumo di carne e dei suoi antecedenti nel contesto italiano (AIM 1).
In secondo luogo, miriamo a capire come promuovere la riduzione e sostituzione della carne concentrandoci su fattori meno studiati (AIM 2) e utilizzando metodologie che superino alcuni limiti degli studi precedenti (AIM 3). 
Inoltre, sarà svolto il primo tentativo scientifico di costruire un intervento ecologico e su misura per promuovere la riduzione e sostituzione della carne (OBIETTIVO 4). 
Infine, uno sforzo costante sarà dedicato alla diffusione dei principali risultati non solo alla comunità scientifica ma anche alle parti interessate e alla popolazione in generale (AIM 5).

Il progetto sarà portato avanti attraverso una costante collaborazione di tre Unità di Ricerca (UR): Università di Padova (UNIPD), Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE), Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) e 4 Work Package (WP). La ricerca proposta beneficerà di un approccio multi-metodo, di campioni ampi ed eterogenei e di una struttura a imbuto che procede per obiettivi collegati e sempre più specifici.
Partendo da una prospettiva a volo d’uccello, il WP1 fornirà un’istantanea del consumo di carne in Italia identificandone i principali antecedenti contestuali e individuali.
Poi, scendendo più da vicino, il WP2 testerà sperimentalmente l’efficacia diverse strategie di comunicazione che promuovono la riduzione e sostituzione della carne, concentrandosi su fattori personali e socio-culturali. 
Infine, il WP3 combinerà i risultati dei precedenti WP per la costruzione di un intervento mobile personalizzato volto a promuovere la riduzione e sostituzione della carne. 

Nel complesso, i risultati di questi 3 WP hanno il potenziale per aumentare significativamente la conoscenza scientifica sulle strategie di comunicazione più efficaci per sensibilizzare le persone sull’urgenza di adottare questo cambiamento comportamentale. 
In conclusione, con il WP4 miriamo a diffondere i nostri principali risultati attraverso l’organizzazione di un workshop internazionale. Il progetto attuale potrà finalmente fornire importanti spunti in grado di informare gli esperti di comunicazione sociale e i decisori politici.

 

Principal Investigator

Michela Lenzi (Università di Padova)

UNINT Associated Investigator

Valentina Carfora

Contatti

E-mail: valentina.carfora@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

This research deals with a crucial topic in natural resource economics, i.e., finding appropriate environmental policies/measures for
governing household consumption of groundwater and fossil energy resources. Differently from these latter, groundwater is a renewable resource, but in many areas of the world the recharge is limited compared to the rate of abstraction. Increasing concerns as to groundwater becoming a “non-renewable” resource (Bierkens and Wada, 2019) has led the United Nations World Water Day 2022 to be entirely focused on groundwater (UN, 2022).

For both fossil energy resources and groundwater interventions on the supply side (mostly resources substitutability) encounter strong constraints for their immediate implementation. That’s why demand-side management is of relevance, and the experimental analysis approach reveals a suitable strategy to investigate saving, altruistic behavior, and consumer-targeted environmental policies.
This project discusses the issue of groundwater and fossil energy resources conservation across generations from different and complementary dimensions (empirical, theoretical, and experimental), aiming at identifying effectively implementable policy suggestions, guidelines, informative campaigns, and best practices that can promote the goal of intergenerational environmental solidarity.

The theoretical dimension focuses on a survey of the existing literature in overlapping generation models (OLG). Particular attention will be devoted to endogenous modelling of consumers’ preferences and the dynamics of the intergenerational natural resource.
The project is explicitly centered on the Behavioral-Experimental Economics approach because its primary goal is the understanding of the micro-micro foundations of the psychological mechanisms that trigger compliance toward environmentally compatible goals. We aim to investigate the intertemporal dimension of environmental sustainability from an individual perspective, experimentally mimicking overlapping generations’ processes within a frame of limitedly reproducing resources. One of the critical instances of the debate about environmental sustainability regards the role of myopic intertemporal preferences pushing decision-makers to behave.

 

Principal Investigator

Luigi Mittone (Università degli studi di Trento)

UNINT Associated Investigator

Amedeo Argentiero

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E-mail: amedeo.argentiero@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

La Terra sta vivendo cambiamenti climatici tangibili. Questo è dimostrato dalla dinamica dei valori delle variabili climatiche essenziali (ECV) che sono disponibili dall’analisi dei dati prodotti dalle missioni di osservazione della Terra attuali e di prossima generazione.

RETINA è un progetto multidisciplinare che mira a sviluppare nuovi metodi per l’analisi dei dati prodotti dall’interazione tra le onde elettromagnetiche e la superficie terrestre. RETINA si concentra sulla caratterizzazione dell’umidità superficiale del suolo (SM) e dello stato di gelo/disgelo (FT), che sono variabili geofisiche collegate alle ECV.

Si propone, per la prima volta, l’uso di operatori di reti neurali multivariate (NN) in combinazione con la loro (approssimata) inversione per la modellazione e la stima di queste variabili dai dati forniti dalle missioni spaziali. Il reperimento degli operatori NN è integrato da un’inversione Bayesiana eseguita con metodi Monte Carlo.

 

Principal Investigator

Danilo Costarelli (Università Degli Studi Di Perugia)

UNINT Associated Investigator

Domenico Daniele Bloisi

Contatti

E-mail: domenico.bloisi@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Al di là degli indiscutibili benefici per la salute, la Dieta Mediterranea (MeDiet), riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, è uno dei modelli alimentari più sostenibili al mondo. La MeDiet ha un impatto ambientale inferiore rispetto ad altri modelli dietetici grazie alla sua enfasi sugli alimenti locali stagionali a base vegetale (local and sustainable plant-based food – LSPF). 

Per questo, l’obiettivo principale del progetto DEMETRA è quello di migliorare l’adesione alla MeDiet. “DEMETRA” sta a ricordare il valore culturale della MeDiet riferendosi alla dea delle messi e del raccolto, nonché del ciclo delle stagioni. Essendo eteropalindromo, ARTEMED abbrevia il titolo del progetto: “Adapting, Revising, and Tailoring Evidencebased interventions to enhance MEditerranean Diet adherence (Adattamento, revisione e personalizzazione degli interventi basati sull’evidenza per migliorare l’aderenza alla Dieta Mediterranea)”. L’obiettivo principale di questo progetto sarà raggiunto grazie alla collaborazione di quattro Unità di Ricerca (Università degli Studi Internazionali di Roma = UNINT, Università di Padova = UNIPD, Università di Modena-Reggio Emilia = UNIMORE, Università di Napoli Federico II = UNINA) grazie ad un design di ricerca multi-metodo (ovvero, studi qualitativi, esperimenti controllati e interventi digitali) caratterizzato da diverse metodologie (ad esempio, questionari, misure implicite, focus group, aste sperimentali con test di degustazione, interventi con smartphone) e un approccio interdisciplinare (psicologia sociale ed economia comportamentale).

L’obiettivo principale sarà specificamente definito da 2 Milestones (Ms) articolate in 11 Work Packages (WPs) ciascuno con Attività specifiche (19 studi e 11 attività di divulgazione). Il Milestone 1 (M1) si concentra sulla sensibilizzazione al basso impatto ambientale degli LSPF della MeDiet e sulla promozione del loro consumo. Nel I anno, UNIMORE e UNIPD pretesteranno i materiali sperimentali e valuteranno l’efficacia degli appelli cognitivi, emotivi, morali e normativi che promuovono il consumo di LSPF con 10 studi sperimentali. UNINA testerà le affermazioni sensoriali che promuovono LSPF in 2 studi con una metodologia quali-quantitativa. Alla fine del I anno, tutte le Unità di Ricerca collaboreranno su 6 As per diffondere i risultati raccolti. Il Milestone 2 (M2) si concentra sullo sviluppo di un intervento digitale personalizzato per diffondere il patrimonio culturale della MeDiet. Nel primo anno, UNINT implementerà 3 Attività per coinvolgere le persone nell’utilizzo di un’app mobile che promuove il consumo di LSPF e testerà l’integrazione di diverse strategie comportamentali volte a supportare cambiamenti duraturi. Nel II anno, UNINT testerà interventi mobili su misura. L’ultima ondata di divulgazione si concentrerà sulla presentazione dei risultati di M2 alla comunità scientifica attraverso 5 Attività. Il risultato complessivo del progetto sarà un protocollo basato sull’evidenza che riporti le strategie di comunicazione più efficaci per migliorare il consumo di LSPF e la loro applicazione in interventi digitali personalizzati.

 

Principal Investigator

Valentina Carfora (Università degli studi internazionali di Roma)

UNINT Associated Investigator

Valentina Carfora

Contatti

E-mail: valentina.carfora@unint.eu

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

The role of individuals’ water consumption behaviours is expected to be crucial as climate change, increasing needs and inefficiencies in management may trigger significant water shocks. Indeed, policies from the supply side will have to be complemented by interventions on the demand side. This implies the need for a fully-fledged analysis of the drivers of water consumption behaviours.

Italy is a compelling case study in this respect, as it features significant water related stress (also) linked to consumption. We need therefore to achieve a better understanding of demand side driving forces, both theoretically and empirically. On the theoretical side, we will rely both on economic (neoclassical and behavioural) and socio-psychological literature to understand what may drive water consumption and water savings. On the empirical side, we will focus both on standard macro data (Istat, ISPRA) examined at municipal scale through the use of a stochastic frontier approach, as well as data from existing households sample surveys (Multipurpose Household Survey) investigated by adopting a multi-scale approach; we will also develop an ad hoc survey, aimed at assessing the relevance of specific driving forces that cannot be addressed using existing data. We will adopt, in particular, a structural equations approach to highlight complementarities and indirect effects. Finally, empirical analysis will also rely on experimental results, specifically through a laboratory activity that will foster the measurement of water related behaviours (e.g., implicit and stated cognitions and attitudes about green practices; psychological and environmental characteristics etc.).

The main innovative objective of the project is to investigate the relationships connected to water use at different levels of analysis, starting from the individual/household up to regional and national level. This will contribute to Agenda 2030 Goal 6, and in particular to targets 6.4 (Increase water-use efficiency) and 6.6 (protect and restore water-related ecosystems) as well as to Goal 12, in particular target 12.2 (achieve the sustainable management and efficient use of natural resources). In relation to PNRR, we will contribute to Target 2.4 (Protection of land and water resources).

The project will feature significant socio-economic and scientific impacts at different levels. The regional and national levels will be the most relevant ones for applied research and policy implementation. At an international level, the project will generate novel research results, to be disseminated in international conferences and submitted to high level scientific journals. The project’s results, as conceived by the work planned by the three units, can constitute an important knowledge base for institutions and bodies in charge, on the characteristics of consumption and on the possibilities of saving water resources in the Italian territories.

 

Principal Investigator

Alessio D’Amato (Università degli studi di Roma Tor Vergata)

UNINT Associated Investigator

Amedeo Argentiero

Contatti

E-mail: amedeo.argentiero@unint.eu

Il progetto Lingua italianamercato globale delle lingueimpresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive si inserisce nel filone di finanziamento PRIN 2017 con l’Università di Siena Stranieri come capofila (coordinatore nazionale: docente Massimo Vedovelli) e la partecipazione di altre tre unità di ricerca: Università degli Studi di Firenze (docente Marco Bellandi), Università Degli Studi Internazionali di Roma – UNINT (docente Laura Mori), Università Telematica IUL (docente Barbara Turchetta).

Il progetto è finalizzato allo studio dello spazio linguistico dell’italiano nel mondo, focalizzandosi sulla relazione tra reti economiche e reti sociali di origine italiana, sul posizionamento dell’italiano nel mercato delle lingue, sull’individuazione dei valori simbolici e culturali dell’italianità veicolati dalla lingua italiana nelle realtà economico-produttive all’estero e sulla presenza di prodotti culturali e commerciali connessi all’Italia e nei paesaggi linguistici del mondo globale.

Ogni unità si concentrerà su casi di studio rappresentativi della migrazione italiana storica e dei flussi legati alla neomigrazione avvalendosi delle proprie competenze specifiche nei seguenti campi: economia applicata, didattica dell’italiano L2, linguistica educativa, linguistica del paesaggio, sociolinguistica, linguistica del contatto.

Il lavoro sarà svolto dalle quattro unità in modo complementare e prevendendo sinergie tra di esse per lo sviluppo di prodotti della ricerca e per la disseminazione dei risultati ed esso sarà orientato al raggiungimento di un unico obiettivo generale: un riposizionamento strategico dell’italiano nel mercato globale delle lingue e un potenziamento dell’attrattività di prodotti culturali e commerciali italiani all’estero.

 

Responsabile scientifica

Laura Mori

Componenti di unità UNINT

Sandro Caruana, referente esterno di progetto, docente Università di Malta;
Manuela Frontera, assegnista di ricerca, UNINT;
Laura Mori, docente UNINT;
Iride Valenti, docente Università degli Studi di Catania.

Contatti

E-mail: prin2017@unint.eu

Il progetto SMART (Shaping Multilingual Access through Respeaking), finanziato dallo Economic and Social Research Council (ESRC) dell’agenzia nazionale per la ricerca nel Regno Unito, vede la partecipazione dell’Università del Surrey come capofila (Principal Investigator docente Elena Davitti, Co-Investigator Professor Simon Evans) e la partecipazione di altre tre unità di ricerca: Università di Roehampton (Co-Investigator docente Lucile Desblache), Università di Vigo (International Co-Investigator docente Pablo Romero-Fresco) e UNINT (International Co-Investigator docente  Annalisa Sandrelli). Completano la squadra accademica tre assegniste di ricerca: la dottoressa Hayley Dawson (PhD in Translation Studies), la dottoressa Louise Fryer (PhD in Experimental Psychology) e la dottoressa Zoe Moores (dottoranda in Translation Studies). Al progetto partecipano inoltre Ai-Media, Sky e Sub-ti Ltd come partner aziendali attivi nel settore dell’accessibilità e dei servizi audiovisivi: l’input dei partner aziendali sarà fondamentale per definire bisogni e aspettative del mercato nei confronti di questo nuovo servizio.

Il respeaking interlinguistico è una modalità di traduzione ibrida che mette insieme aspetti dell’interpretazione simultanea e della sottotitolazione, e che sfrutta la tecnologia di riconoscimento del parlato. Grazie a questa tecnica si possono sottotitolare in tempo reale trasmissioni televisive ed eventi dal vivo come congressi, festival, conferenze stampa e così via, superando contemporaneamente le barriere sensoriali e quelle linguistiche e promuovendo l’accessibilità ai contenuti e l’inclusione sociale. Tuttavia, si tratta di un servizio sperimentale e ancora poco diffuso che si basa su una complessa interazione uomo-macchina.

Il progetto SMART ha l’obiettivo di studiare la fattibilità del respeaking interlinguistico attraverso una serie di esperimenti con la partecipazione di soggetti attivi in varie professioni linguistiche (interpreti, sottotitolatori, respeaker, traduttori). I dati raccolti permetteranno di definire competenze, abilità e aspetti cognitivi coinvolti in questa complessa tecnica, per poter creare dei corsi di aggiornamento professionale adattabili alle esigenze dei partecipanti.

SMART ha avuto inizio il 1° luglio 2020 e si è concluso a settembre 2022 e ha previsto una serie di attività di ricerca e alcune iniziative di divulgazione che sono state annunciate sull’apposito sito, attualmente in fase di sviluppo.

 

Responsabile scientifica UNINT

Annalisa Sandrelli 

E-mail: annalisa.sandrelli@unint.eu

Contatti

E-mail: smartproject@surrey.ac.uk

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