Lo sviluppo tecnologico nel mondo islamico come strumento di cooperazione e soft power

Responsabili scientifici

Ciro Sbailò, UNINT

Area

Socio-politica

Partecipanti

Giuseppe Pisicchio, UNINT
Angelo Iacovella, UNINT
Andrea De Petris, UNINT
Alfredo Mantici, UNINT

Anno di inizio

2022

Durata

Annuale

Abstract

Il presente progetto di ricerca ha il principale obiettivo di indagare i futuri scenari di cooperazione tra i Paesi islamici dell’area MENA, da una parte, e l’Europa, dall’altra, nel contesto degli attuali mutamenti geopolitici che interessano il quadrante nord-Est e la regione mediterranea. 
La prospettiva di una crisi alimentare ed energetica (i Paesi del Nord Africa forti importatori di grano dalla Russia e dall’Ucraina e l’Europa è importatrice di energia: vedi il recente accordo tra Italia e Algeria per aumentare il rifornimento di gas), spinge verso una cooperazione sempre più intensa i Paesi dell’area MENA e favorisce lo sviluppo delle relazioni di questi ultimi, considerati nel loro insieme, con l’Europa. Per questo si prenderanno in esame i nuovi (necessari) rapporti di cooperazione tecnologica, diplomatica, politica ed economica sia interni al mondo islamico sia afferenti ai rapporti tra i paesi dell’area MENA e l’UE. A tal proposito si terrà conto anche delle ripercussioni delle nuove crisi umanitarie e alimentari sull’andamento dei flussi migratori diretti dal Sud verso l’Europa: tali ripercussioni, infatti, renderà necessaria una cooperazione sempre più stretta nell’area euro-mediterranea, in termini di sicurezza, di stabilità geopolitica e di soccorso umanitario. 
Prendendo come principale case study l’Arabia Saudita e la sua Vision 2030, la ricerca è volta, in una prima fase, ad analizzare gli effetti sociali e culturali dello sviluppo tecnologico nel mondo islamico – dall’incremento dell’uso dell’AI alla necessità di energie rinnovabili per diversificare le economie – e le possibilità dell’utilizzo della tecnologia come strumento di pacificazione, di soft power e di contrasto all’attuale crisi globale, con la valutazione delle ripercussioni sugli equilibri interni e sui rapporti con l’Occidente.
La ricerca definirà, in primo luogo, l’orizzonte teorico-dottrinale entro il quale si muove questa nuova cooperazione post-conflitto intrasunnita, con un focus particolare sulle esigenze imposte dal carattere transnazionale delle nuove minacce tecnologiche che, nell’era dell’interconnessione e della globalizzazione, minacciano gli equilibri internazionali, riaffermando l’importanza della riflessione sulla necessità di un nuovo paradigma interpretativo alternativo alla concezione territoriale “Vestfaliana” in declino.

Share
Share